giovedì 8 marzo 2012

Il rumore del pancino di Dixi: quando un rutto diventa poesia

E’ da un po’ che mi ronza in testa l’idea di riabilitare i rumori del pancino di Dixi. Tempo fa, infatti, criticavo in un post l’abuso di rutti che si fa nei cartoni animati. Ma a pensarci bene ho capito che c’è rutto e rutto. C’è anche il rutto che diventa poesia.
Vi è capitato di vedere una puntata di Dixiland su Rai Yo Yo? Se siete genitori molto probabilmente sì. Se no, non sapete che vi siete persi e correte subito ai ripari.
Dixi è un tenero elefantino con le ali che guarda la vita con allegria. E vive, appunto, nella terra di Dixiland. A parte i dialoghi che sono quanto di più soffice e tenero io abbia mai ascoltato, i ‘rumori del pancino’ di Dixi suonano quasi come poesia. A un elefantino grassotello che arrossisce se il pancino fa rumore, al punto che persino la terra si ferma, per riprendere a girare solo quando i suoi amici riescono a sdrammatizzare, che gli vuoi dire?
Così ho deciso che in casa mia è arrivato il momento di catalogare i rutti. Dal momento che la Nanetta biondina, al traino di papà Pig e compagnia bella, aveva iniziato a scambiare i rutti in un simpatico saluto di benvenuto, l’avevo caldamente invitata a smetterla dicendole che fuori dalla televisione non funziona così. Dixi mi ha alla fine aiutata a farle recepire meglio il messaggio. Perché se papà Pig se la ride quando rutta, e mamma e figlioli dietro, Dixi arrossisce. E questo mi ha aiutato a far intendere alla Nanetta biondina che un ruttino, quando scappa scappa, non casca il mondo e non vale la pena che la terra si fermi per questo. Non per questo va preso come abitudine. Ma combattere la famiglia di maialini Pig non è facile. Passata la frenesia del rutto ne è appena iniziata un’altra: quella del fango, nel quale (ovviamente) mamma Pig, papà Pig, Peppa Pig e George sguazzano amabilmente.
“Mamma, ora, quando vedo una pozzanghera mi butterò dentro!”, dice la Nanetta. Sarà. Che non fossero meglio i ruttini?

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